“Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”

Leo Longanesi

Scelgo questa frase per presentare il mio sito e per spiegare perché l’ho voluto. Chiariamo subito: lavoro da oltre 15 anni per Rtl 102.5 e nel lavoro quotidiano sento prima di tutto la responsabilità dei tanti milioni di ascoltatori che ogni giorno premiano la radio più ascoltata d’Italia. Pertanto, tutto ciò che scriverò e pubblicherò qui è soltanto, esclusivamente, mio, non impegna Rtl, né tantomeno Mursia, la casa editrice che ha avuto la bontà di pubblicare dall’estate scorsa il mio primo libro, “A spasso per Montecitorio”, ovvero curiosità, segreti e aneddoti della Camera.
Questo sito vuole essere di certo una vetrina personale, una vetrina per il libro – che naturalmente vi invito a comprare (in libreria, oppure on line) – ma vuole soprattutto essere uno spazio di libertà, di cui avvertivo l’esigenza e dove sono capo di me stesso, o almeno ci provo. E’ ovvio, spero che il sito venga visto e letto da tante persone, ma non è il mio scopo principale: che ci sia un solo lettore/visitatore, oppure un milione, ci metterò lo stesso impegno, dedizione, voglia. Mi piace scrivere, sin da quando ero piccolissimo, e continuerò a farlo. Sempre, e comunque. Così come “adoro” la discussione, anche accesa, gli insulti però no, quelli li lascio a chi ha presunti “stili” diversi. E qui dentro non ci saranno però solo opinioni, pronte – lo sottolineo – a essere cambiate in caso di tesi migliori e più convincenti, tenterò difatti anche di dare notizie. Sono cresciuto a pane, politica e sport, e per fortuna sono diventati i miei campi di lavoro. E non solo. Piccolo e grande schermo sono parte integrante della mia vita. Libertà dicevo all’inizio e a proposito della citazione di Longanesi voglio ricordare due accadimenti storici che hanno segnato i miei studi: la rivolta ungherese del 1956, quando un intero popolo si solleva contro l’occupazione sovietica: martiri per la libertà, uomini liberi. E poi il gesto estremo di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che al centro di Praga, in Piazza San Venceslao, nel gennaio 1969 si dà fuoco per protesta contro l’occupazione del suo Paese da parte delle truppe sovietiche: martire per la libertà, uomo libero. Episodi lontani come epoca e come contesto? Sì, sicuramente, ma fanno parte del Dna culturale di chi scrive, e ne rappresentano un’impronta indelebile. È giusto e corretto scriverlo, e soprattutto è un onore, e un piacere, farlo…

Buon lavoro a me, buona visione e buona  lettura a Voi, e viva la libertà!